venerdì 18 giugno 2010

Visualizzazione e stampa di file XBRL

In questo post si svilupperanno i seguenti argomenti
  • Il formato XBRL
  • Obbligatorietà normativa del formato XBRL
  • Gestione del formato XBRL
  • Visualizzazione, stampa e validazione on line del bilancio XBRL
  • La visualizzazione non comporta validazione
  • Strumento locale per la visualizzazione di un documento XBRL

Il formato XBRL


XBRL è un formato, cui corrisponde anche l'estensione dei file relativi, che significa eXtensible Business Reporting Language ed è un linguaggio di marcatura basato su XML.
Corrisponde ad uno standard internazionale che fa capo alla XBRL International

http://www.xbrl.org/Home/

Questa Organizzazione ha quale rappresentante italiano la XBRL Italia

http://www.xbrl.org/it/

Scopo di queste Organizzazioni è promuovere questo formato caratterizzato da una altissima esportabilità per la comunicazione e lo scambio elettronico di informazioni di tipo contabile e finanziario.

E' inoltre opportuno specificare che la tecnologia XBRL si basa su una serie di standard pre-esistenti, definiti dal W3C (Word Wide Web Consortium).

Ma in cosa consiste un file in formato XBRL?
Un documento XBRL è un file dove i dati vengono etichettati con una codifica (tassonomia) che ne definisce la tipologia di voce, selezionata tra quelle presenti nella tassonomia, e poi riporta la definizione o il valore del dato, come ad esempio il periodo di riferimento, il nominativo dell'azienda, la valuta di conto utilizzata, il valore contabile.

Un bilancio emesso in formato XBRL sarà stato quindi standardizzato secondo il modello XBRL stesso e conterrà pertanto una codifica specifica per ogni valore o informazione presente nel documento stesso in modo da permettere una immediata analisi, verifica o rielaborazione dello stesso.

Obbligatorietà normativa del formato XBRL

Oltre che un aspetto tecnico per il formato XBRL è da considerare anche un aspetto normativo, di cui l'ultimo atto rilevante è il comunicato del Ministero dello Sviluppo Economico del 27 febbraio 2009
Con questo comunicato è stata ufficializzata la data del 16 febbraio 2009 (data in cui il CNIPA ha reso disponibili sul proprio sito le tassonomie dei documenti che compoingono il bilancio, ai sensi del D.P.C.M. 10 dicembre 2008), che segna la decorrenza dell’obbligo di presentazione al Registro delle Imprese, per le società di capitali, del bilancio in formato XBRL.

Dunque, l’obbligo del formato XBRL decorre a partire dai bilanci degli esercizi chiusi dopo il 16 febbraio 2009, e quindi la prima applicazione viene richiesta alle società che chiudono l’esercizio a cavallo dell’anno.

Di fatto, presenteranno al Registro delle Imprese il bilancio in formato XBRL le società che chiudono l’esercizio a partire dal 31 dicembre 2009.

Oltre all'aspetto normativo è anche da considerare che sempre più spesso le Istituzioni finanziarie private richiederanno i bilanci in questo formato, ad esempio per la apertura di una pratica di finanziamento.

Gestione del formato XBRL

Sono numerosi gli strumenti software che consentono di predisporre file, ed in particolare bilanci, in questo formato.
Questo post si vuole limitare a indicare alcune soluzioni, di uso gratuito e di lecito utilizzo, per consentire a chi dispone di un bilancio in formato XBRL di visualizzarlo e stamparlo.
Gli strumenti disponibili sono molti, ho scelto due possibili soluzioni: una on-line via web ed una utilizzando una applicazione gratuita sul proprio PC.

Visualizzazione, stampa e validazione on line del bilancio XBRL

Infocamere ha messo a disposizione il portale TEBE che consente sia la validazione dei file XBRL dei bilanci sia la loro trasformazione in file HTML, PDF o CSV con la possibilità di generare la relativa stampa.

Per disporre di questo servizio dobbiamo accedere al portale TEBE di Infocamere all'indirizzo WEB:

http://tebe.infocamere.it/client_TEBEplus/index.jsp

Comparirà la seguente finestra di dialogo


Per gestire il file dovremo individuare sul nostro computer il file XBRL utilizzando l'apposita casella di selezione sotto riportata in dettaglio e scegliere "Apri"

Premendo il pulsante "Valida" verifichiamo la corrispondenza del file ai requisiti richiesti dalla normativa per il deposito del bilancio.


Qui appresso vediamo la videata di conferma in caso di esito positivo

Se invece desideriamo procedere alla visualizzazione ed eventuale stampa di un file presente sul nostro computer utilizzeremo nella fase iniziale di individuazione e selezione del file le stesse operazioni della validazione.
Successivamente effettueremo la scelta nelle opzioni disponibili nella parte destra della videata come appresso indicata.

Possiamo effettuare le seguenti scelte:
  • formato della visualizzazione, stampa e salvataggio del file, i formati a disposizione sono HTML, PDF e CSV;
  • scelta della lingua, se si sceglie il formato di output PDF è possibile selezionare la lingua del testo: italiano, inglese, tedesco o francese (se supportati dalla tassonomia di riferimento), potremo aprire e gestire questo file con un comune visualizzatore PDF, ad esempio Adobe Reader;
  • potremo effettuare la scelta della lingua anche nel formato CSV, (se supportata dalla tassonomia), ricordiamo che il formato Comma Separated Values (abbreviato in CSV) è un formato di file basato su file di testo utilizzato per l'importazione ed esportazione (ad esempio da fogli elettronici o database) di una tabella di dati.
In particolare per quanto concerne il formato CSV se desideriamo gestirlo con Calc di Open Office possiamo, dopo aver aperto Calc, procedere nel modo seguente:
  • Scegliete File - Apri
  • Individuate il file con estensione .CSV da aprire
  • Se il file ha un'estensione *.csv, selezionatelo
  • Fate clic su Apri
  • Si apre la finestra di dialogo Importazione testo
  • Specificate le opzioni da utilizzare per dividere il testo del file in colonne
  • Fate clic con il pulsante destro del mouse su una colonna nell'anteprima per impostare il formato o nascondere la colonna
La visualizzazione non comporta validazione

Attenzione che la sola visualizzazione del bilancio non implica che il bilancio in formato XBRL sia valido. Per la verifica di completezza e correttezza utilizzare sempre anche la funzione "valida"

Strumento locale per la visualizzazione di un documento XBRL

Su infocamere
https://webtelemaco.infocamere.it/

E' possibile scaricare una applicazione gratuita per la visualizzazione in locale dell'istanza XBRL, corredata delle istruzioni per l'installazione e per l'utilizzo.
Requisiti minimi di sistema sono disporre di uno dei seguenti broswer:
  • Internet Explorer 6.x (o superiore)
  • Mozilla FireFox 1.5.0.9 (raccomandato Firefox 2 o superiore)
Con questo strumento é possibile effettuare la trasformazione di una istanza XBRL in formato HTML (renderizzazione). La trasformazione avviene secondo dei fogli di stile predefiniti associati alla tassonomia di riferimento.

L'operazione di visualizzazione è effettuata in modalità off-line e non richiede una connessione Internet attiva.

Possiamo procedere secondo i seguenti passi

1 - Scaricare l'applicazione in formato zippato dal percorso

https://webtelemaco.infocamere.it/newt/rootdata/xbrl/Strumenti.html
alla voce "Tool visualizzazione locale"

2 - Dezippare il file scaricato

Disporremo sul nostro PC di un file zippato denominato ic_xbrl2html_1.3.zip dove 1.3 indica la versione, è ovviamente possibile che in futuro sia presente un numero superiore che indica una versione più evoluta.

Mediante uno stumento di gestione dei file zip, molto noto è WinZip ma io personalmente preferisco 7-Zip, decomprimiamo il file (tasto destro del mouse/7-Zip/Estrai qui)
Quale risultato della decompressione nella cartella di lavoro viene creata la cartella ic_xbrl2html_n.m (n.m indica la versione corrente).

3 - Aprire l'applicativo con il broswer

Per ottenere questo risultato dobbiamo aprire con il browser la pagina ic_xbrl2html.html presente nella cartella sopra citata, (posizionarsi con il cursore sul file, cliccare il tasto destro Apri con/Internet Explorer).


L'applicativo che si apre è estremamente simile a quello disponibile on-line.
Dovremo solo:
  • Cliccare sul pulsante Sfoglia..., navigare tra le cartelle del proprio PC e selezionare il file .xbrl dell'istanza che si desidera visualizzare
  • Cliccare sul pulsante Visualizza, l'istanza in formato HTML viene visualizzata in una nuova finestra del browser
Una nota tecnica finale: per la corretta visualizzazione delle pagine, in entrambi i browser deve essere consentita l'esecuzione del codice dinamico javascript:
  • in Internet Explorer cliccare sull'avviso di protezione che compare nella Barra informazioni e selezionare la voce Consenti contenuto bloccato ... e rispondere alla successiva domanda se Consentire al file di eseguire contenuto attivo
  • in Mozilla Firefox nel pannello Contenuti del menù Strumenti/Opzioni... selezionare la casella Attiva JavaScript
Se interessati segue un contributo multimediale
 
 

mercoledì 16 giugno 2010

Archiviazione digitale e formato PDF/A

In questo post si svilupperanno i seguenti argomenti
  • Le problematiche dell’archiviazione digitale dei documenti
  • Il formato PDF/A
  • Obbligatorietà del formato PDF/A nel deposito d’alcuni documenti
  • Strumenti leciti e gratuiti per confezionare file in formato PDF/A
  • Controllo dei file PDF/A
1. Le problematiche dell’archiviazione digitale dei documenti

Siamo in un epoca di transizione in cui sempre più spesso si sostituiscono i documenti “su carta” con documenti digitali.
I motivi sono molteplici, per citare solo alcuni:
  • Economicità rispetto ai costi della carta
  • Rilevante riduzione degli spazi d’archiviazione
  • Aggiornabilità e condivisione veloce dei dati
  • Inviabilità di documenti complessi e di grandi dimensioni via WEB a costi ridottissimi ed in tempo reale.
A questi grandi benefici corrisponde però un (possibile) problema, quello della conservazione per lungo periodo di questi dati.
La durata dei dati scritti sulla carta è pari… alla durata della carta.
Nelle nostre biblioteche possiamo consultare, quali preziosi documenti storici, libri contabili del XIII° secolo. Fu, infatti, in questo periodo che la più economica carta sostituì in occidente la costosa pergamena.
Sorge ora la domanda, ma fino a quando potrò consultare i miei preziosi file?

La risposta non è facile perché dipende:
  • Dalla durata del supporto (Floppy, CD, DVD). Non è facile fornire dati a causa della relativa giovinezza di tutti i supporti esistenti, ma certo non si tratta di una durata molto lunga, ad esempio le case produttrici dichiarano una durata dei CD di 100 anni, ma abbiamo molti casi di dati persi su CD (per decadimento del supporto) dopo soli 10 anni.
  • Dalla disponibilità nel tempo dell’apposito lettore. Per leggere un documento di carta al massimo mi serviranno degli occhiali, ma per leggere un file devo disporre di lettori CD/DVD, Floppy, Card reader ecc. Ma in informatica i formati cambiano. Se a suo tempo avete salvato preziosi dati su un floppy di dimensione 5,25, su un disco Jaz, su un nastro Ditto Max, su una cartuccia Sparq… non troverete lettori per estrarre i dati.Se siete incuriositi dai formati obsoleti rimando a questa pagina
http://www.icpsr.umich.edu/dpm/dpm-ita/oldmedia/disks.html

  • Dalla disponibilità nel tempo del software idoneo a leggere quel particolare file. I software si evolvono, le case software chiudono o sono assorbite, i sistemi operativi cambiano… e vecchi file informati obsoleti non sono più apribili perché manca l’idoneo software. Il Britain’s National Archive ha stimato di essere in possesso di una quantità di informazioni - informati non più normalmente leggibili - tale da poter riempire 580mila enciclopedie!
I primi due punti richiedono un’accurata gestione nel tempo dell’hardware e dei supporti utilizzati, riversando i dati su nuovi supporti ad alta diffusione quando i supporti utilizzati si avviano ad essere obsoleti.

Invece per l’aspetto software, onde assicurare la disponibilità del software idoneo ad aprire il documento anche dopo molti anni, è stato avviato il progetto per il formato PDF/A

2. Il formato PDF/A

Per assicurare la disponibilità dei dati nel lungo periodo sono state intraprese molte iniziative, quella che sta ottenendo maggiore successo è legata al formato PDF/A, uno standard internazionale (ISO19005), sottoinsieme dello standard PDF, appositamente pensato per l'archiviazione nel lungo periodo di documenti elettronici.

Il Portable Document Format, comunemente abbreviato PDF, è un formato di file basato su un linguaggio di descrizione di pagina sviluppato da Adobe Systems nel 1993 per rappresentare documenti in modo indipendente dall'hardware e dal software utilizzati per generarli o per visualizzarli.

In altri termini posso ottenere un file PDF da qualunque applicativo (Word, Writer, Calc, Excel, Power Point, AutoCAD ecc.) sostanzialmente come un’evoluzione della “stampa su file”.

Un file PDF può descrivere documenti che contengono testo e/o immagini in qualsiasi risoluzione. È un formato aperto, nel senso che chiunque può creare applicazioni che leggono e scrivono file PDF senza pagare i diritti (Royalty) all’Adobe Systems.

Adobe ha un numero elevato di brevetti relativamente al formato PDF ma le licenze associate non includono il pagamento di diritti per la creazione di programmi associati.
Il documento PDF non include informazioni specifiche per software, hardware e sistema operativo usato. Ciò permette che il documento sia visualizzato e stampato nella stessa esatta maniera indipendentemente dalla piattaforma e/o dispositivo utilizzato per leggerlo.

Anche questo fatto ha contribuito a farlo diventare un formato standard de facto molto diffuso per la condivisione dei documenti.

L’unico problema per la stampa di documenti in formato.PDF “normale” può derivare dall’uso dei caratteri locali (ad esempio le vocali italiane accentate) e se chi stampa ha il proprio PC impostato su una lingua diversa.

Il PDF/A è stato sviluppato per definire uno standard internazionale del Portable Document Format (PDF) per l'archiviazione e la preservazione dei documenti.

Questo standard ha, alla data attuale, due livelli di conformità:

  • PDF/A-1a = Il massimo richiesto dallo standard
  • PDF/A-1b = Il minimo richiesto dallo standard
Seguendo queste indicazioni nel gennaio 2007 la Adobe ha intrapreso la strada della standardizzazione per far diventare il PDF un formato standard ISO 19005-1:2005, ovvero un formato internazionale standardizzato e gratuito.
Sostanzialmente questo formato “incapsula” tutte le informazioni necessarie nel file assicurando che documenti siano completamente "auto-contenuti". Tutte le informazioni necessarie per la visualizzazione del documento sono incorporate nel documento stesso. Queste comprendono tutti i contenuti (testi, immagini raster e grafica vettoriale), i caratteri, i colori e le informazioni.

I software di lettura sono diffusissimi e gratuiti, quali ad esempio Acrobat (o Adob
e) Reader.

In relazione a questi software colgo l’occasione per consigliare l’utilizzo della versione più recente concepita per il Vostro sistema operativo.

Potete verificare quest’aspetto alla pagina ufficiale dell’Adobe a quest’indirizzo:

http://www.adobe.com/it/products/reader/systemreqs/#90win

E’ opportuno specificare che questo formato ha anche due svantaggi:
  • Dal momento che un documento PDF/A deve includere tutti i font che utilizza, un file PDF/A sarà più grande dell'equivalente file PDF che non include i font.
  • La maggioranza degli strumenti di generazione di PDF che permettono la conformità allo standardPDF/A, come lo strumento d’esportazione PDF presente nella suite Microsoft Office 2007, elimineràla trasparenza d’ogni immagine presente nel documento perché tale caratteristica è vietata nelPDF/A-1.
Se interessati segue un videotutorial
  



3. Obbligatorietà del formato PDF/A nel deposito d’alcuni documenti

Sono sempre di più le Amministrazioni e gli Enti che richiedono questo formato nei documenti digitali da presentare quali ad esempio Università per le tesi di laurea.
Inoltre, per rimanere in un ambito a noi usuale, a partire dal 15 gennaio 2009 devono essere prodotti in formato PDF/A (per l’esattezza PDF/A-1b) tutti i documenti elettronici portanti atti per i quali la legge prescrive la pubblicazione tramite iscrizione o deposito nel Registro delle Imprese.


4. Strumenti leciti e gratuiti per confezionare file in formato PDF/ACome già accennato possiamo ottenere questo formato convertendo i file originati dai vari applicativi.
Trattandosi di una particolare “stampa su file”, vari software forniscono questa possibilità nella cartella “Stampanti” del computer, mentre altre rendono disponibile un comando solitamente definito “Esporta in PDF”

Per disporre di queste potenzialità sono disponibili vari software, alcuni sono dei validi strumenti a pagamento, ma nel prosieguo tratterò esclusivamente la possibilità di ottenere il risultato desiderato con applicazioni di lecito e gratuito utilizzo.


4.1 Open Office

Utilizzando il prodotto OpenOffice, a partire dalla versione 2.4, e scaricabile gratuitamente dal sito:

http://it.openoffice.org/

possiamo produrre un PDF/A partendo da un documento realizzato con questo software o importato da altri software compatibili (esempio nel formato .doc) con la seguente procedura:


1) Aprire il documento di testo relativo al documento redatto con i propri strumenti

2) Dalla voce menu File scegliere quindi l'opzione Esporta nel formato Pdf3) Dal Menu Opzioni PDF che si presenta, nella sezione Generale , impostare la casella PDF/A-1
4) Attivare il tasto Esporta
5) Salva il documento.

Il documento così salvato (con estensione .pdf ) sarà in formato PDF/A.



Utilizzando il prodotto OpenOffice, a partire dalla versione 3.0, e scaricabile sempre gratuitamente, è anche possibile gestire l’esportazione in formato PDF/A di documenti importati da scanner o già disponibili in pdf “normale”

E’ necessario scaricare ed installare Sun PDF Import, un componente aggiuntivo per OpenOffice in grado di importare e modificare tutti i documenti in formato PDF, per scaricarlo usare il link seguente:

http://extensions.services.openoffice.org/project/pdfimport

Se interessati segue un videotutorial



E' anche possibile trasformare un PDF "normale" in un PDF/A-1a.

Se interessati è disponibile un videotutorial su questa possibilità


Inoltre quest’estensione gratuita di open Office consente anche di acquisire un’immagine da scanner e di esportarla in formato PDF/A con la seguente procedura:

1) Aprire l’applicativo Writer di OpenOffice

2) Scegliere Inserisci

3) Operare la scelta Immagine, da Scanner

4) Cliccare Avvia

5) Acquisita l’immagine passare al suo salvataggio

6) Dalla voce menu File scegliere quindi l'opzione Esporta nel formato Pdf

7) Dal Menu Opzioni PDF che si presenta, nella sezione Generale , impostare la casella PDF/A-1

8) Attivare il tasto Esporta

9) Salva il documento con il nome scelto

Questa estensione inoltre consente di aprire ed editare (scrivere, modificare…) i file in formato PDF; è molto comoda e soprattutto gratuita.


4.2 Installare una stampante virtuale

E’ comunque possibile utilizzare anche una stampante virtuale mediante la quale “stampare in PDF” da qualsiasi applicazione abbiate installato sul vostro computer.
Esistono numerose soluzioni, sia gratuite che a pagamento. Nel campo del software di gratuito utilizzo particolarmente interessante è PDF Creator della PDF Forge.
E’ necessario disporre della versione 0.9.8 o successiva, che utilizza Ghostscript 8.64 per produrre i files PDF.

Il software può essere gratuitamente scaricato all’indirizzo

http://www.pdfforge.org/

Questo software consente un altissimo livello di gestione del documento in formato PDF, per quanto di nostro interesse dobbiamo avere l’avvertenza - quando compare la finestra di richiesta del nome del file da salvare – di scegliere il formato PDF/A dalla lista a discesa dei formati.

Per gli appassionati di informatica è possibile operare installando direttamente Ghostscript 8.64,
scaricandolo da:

http://pages.cs.wisc.edu/~ghost/doc/GPL/gpl864.htm


Si tratta però di una modalità più impegnativa di installazione da parte dell’utente comune.


5. Controllo dei file PDF/A

Purtroppo non esistono attualmente prodotti open source in grado di fornire un controllo affidabile dei file PDF/A.
Esistono al riguardo prodotti a pagamento, si veda al riguardo il sito:

http://www.pdfa.org/

alla sezione Validate PDF/A

Tra i prodotti commerciali utilizzabili si segnala:

  • Adobe Acrobat 8 Professional e superiori, che esegue la verifica di conformità del documento allespecifiche dello standard di formato ISO 19005 definite. La funzione di verifica è attivataselezionando il link presente nella sezione “Informazioni PDF” del documento stesso.
Si tratta di soluzioni non propriamente economiche. Per una verifica sporadica, quale quella necessaria ad un comune utente è possibile utilizzare un controllo valido (ma non assolutamente certo), messo a disposizione dal software gratuito Acrobat Reader nella versione 9.0 o successiva, operando come segue:

1) Aprire Acrobat Reader 9.0 o successivo
2) dal menu Modifica e selezionare la voce Preferenze
3) verificare/impostare l'opzione visualizza i documenti in modalità PDF/A con il valore Solo per documenti PDF/A (in genere opzione predefinita in installazione).


All’apertura di un documento PDF con Acrobat Reader 9 può apparire in automatico, ad inizio pagina, una barra blu con l’informativa “il documento viene visualizzato in modalità PDF/A”.

Se non appare tale dicitura, certamente il formato del documento non è conforme allo standard PDF/A.

Se appare la dicitura indicata, il formato del documento dovrebbe essere compatibile allo standard PDF/A, ma la certezza del formato può essere verificata con certezza solo con gli strumenti prima indicati.

domenica 13 giugno 2010

Legalmail e rubrica LDIF


La necessità sempre più diffusa di disporre di una casella di posta elettronica certificata vi ha fatto acquistare una casella Legalmail.
Probabilmente al primo accesso avrete iniziato a configurarla per utilizzarla al meglio, avrete attivato i filtri antispam, l'archivio storico, l'avviso tramite SMS...
Tutto procede al meglio fino a quando non provate ad esportare la vostra rubrica degli indirizzi da Outlook Express alla vostra casella di Legalmail.

A questo punto compare un messaggio che vi informa che dovete avere il file di esportazione in formato LDIF... che Outlook Exspess si rifiuta categoricamente di fornirvi nei suoi formati di esportazione.
Probabilmente rivedrete tutta la procedura, otterrete file CSV o TXT ma per quanto riguarda il formato LDIF niente da fare!
Mentre state valutando la necessità di inserire manualmente tutti gli indirizzi (qualche ora lavoro poichè sono centinaia) forse tentate una ricerca su Internet.
Se arrivate a questa pagina rasserenatevi che c'è la soluzione, ma procediamo con ordine.
 

RASSERENATEVI
Non siete imbranati, il problema deriva da una lacuna di Outlook Express e non da una vostra incapacità tecnica!

Prima soluzione (consigliata)
Se utilizzaste un programma di posta elettronica decoroso, come ad esempio Thunderbird (che è anche sempre gratuito e liberamente scaricabile da
non avreste alcun problema, questo client di posta ha l'esportazione LDIF nativa.

Quindi procedete in questo modo:
a) scaricate e installate Thunderbird,
b) esporate la rubrica da Outlook Express in Thunderbird (fattibile senza problemi),
c) da Thunderbird esportate la rubrica in formato LDIF e caricate questo file nella rubrica di Legalmail.
Otterrete il duplice risultato della rubrica in Legalmail correttamente importata e di disporre di un client di posta decente.

Seconda soluzione
Se non volete proprio rinunciare al client di posta che utilizzate usate un programmino di conversione da CSV o WAB a LDIF quindi:
a) scaricate un programma di conversione rubriche, io vi propongo il programma gratuito scaricabile dal sito
b) installatelo ed eseguite il dawn wizzard per convertire il file CSV o WAB in LDIF.
Attenzione che questo software funziona solo su sistemi Windows.

Terza Soluzione
Funziona con tutti i sistemi operativi poichè operate sul WEB
Dovete disporre del file della rubrica in formato VCard, se il vostro client di posta vi fornisce questo formato siete a metà dell'opera altrimenti procedete in questo modo.
Partendo dal formato CSV (usando la virgola come separatore di campo) attraverso il sito
convertite in formato vCard, salvando su file il risultato.

A questo punto attraverso il sito
aprite il file precedentemente salvato in formato vCard, selezionate il formato di conversione LDIF ed effettuate la conversione in formato LDIF

Aggiungo che in questo caso operate sul WEB, i fornitori di questo servizio gratuito assicurano che non utilizzeranno i dati della conversione per altri fini (esempio SPAM) ma preferisco lasciarla come terza scelta.